Quando un personaggio di fama illustre passa a miglior vita, è solo il corpo a lasciare questa Terra, ma la sua memoria resterà sempre viva nel cuore degli affezionati. Sembra una storia dal finale struggente, e invece è una questione che divide l’intera comunità digitale: jQuery è morto, ma lui ancora non lo sa!
Libreria nata nel 2006 per estendere l’utilizzo di Javascript e colmarne alcune lacune, risulta ancora oggi una delle librerie JS più diffuse attualmente in uso.
Era una brava persona, salutava sempre!
Proprio per il suo faticoso compito di semplificare alcune operazioni che in Javascript risultavano ostiche, dalla sua nascita ha riscosso subito un grande successo.
Intorno a questo “framework” sono stati sviluppati migliaia (se non milioni) di progetti, che tuttora vengono mantenuti ed aggiornati dagli sviluppatori. Questo succede perchè la riscrittura del codice costa tempo e fatica.
Ora del decesso?
Cos’è che divide così tanto gli sviluppatori riguardo al suo utilizzo, e perchè dovrebbe essere considerata una tecnologia vetusta e obsoleta?
La risposta è: ES6!
Javascript, nel corso degli anni, è stato sottoposto a dei processi di standardizzazione da parte di ECMA, che nell’ultima versione, in accordo con tutti i comuni browser presenti in circolazione, ha introdotto numerose novità, che hanno di fatto eliminato il gap che c’era tra JS vanilla (senza l’uso di librerie e framework) e jQuery, rendendo quest’ultimo quasi obsoleto.
Ok, ma ora che facciamo?
Questo si saranno chiesti gli sviluppatori di numerosi moduli e plugin presenti nello sterminato mondo di Internet.
Per fortuna, con l’avvento dei moderni framework basati su JS (Angular, React, Vue, ecc.), di jQuery non si sente più la mancanza.
Molte community di supporto ai principali progetti basati su jQuery hanno riscritto completamente le librerie, anche se il lavoro da fare è stato tanto!
C’è da dire che anche volendo provare a sviluppare un progetto facendo a meno del “de cuius”, ci sono ancora centinaia di librerie che ne fanno largo utilizzo. Gran parte di questi pacchetti si trovano nell’immenso repository di NPM.
Se vogliamo fare qualche nome famoso, possiamo citare Bootstrap, che è uno dei tool più usati nell’interminabile universo della rete.
Purtroppo un cambiamento così repentino delle tecnologie non permette a grosse fette di mercato di potersi adattare in maniera adeguata, vuoi per mancanza di tempo e risorse economiche, vuoi per mancanza di valide alternative che possano garantire supporto nel lungo periodo. Ecco perchè non è così facile soppiantare un framework, che seppur datato e obsoleto, è riuscito a radicarsi in un numero elevato di progetti.
Una tecnologia che ha lasciato un bel segno nella storia dell’informatica, che però ha bisogno di starsene in pensione a guardare i cantieri: è arrivato il momento di dargli un estremo saluto, tanto morto un framework se ne fa un altro!
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