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Sono un nostalgico. Uno di quelli che ad occhi lucidi raccontano alle generazioni successiva quanto era bello uscire in macchina con gli amici la sera e il navigatore era ancora uno strumento alla portata di pochi; o come si stava bene quando le relazioni social si intrattenevano nelle piazze e non sullo schermo di uno smartphone.

Sono per il dialogo. No, non è che vado in giro a placare le risse! Sono uno a cui piace intraprendere lunghe e piacevoli conversazioni, magari strutturate per la crescita reciproca; evito quegli insipidi dialoghi brevi e superficiali, privi di interazione e di interesse.

In realtà cerco di tenermi lontano anche dai troll che invadono le discussioni con i loro punti di vista strambi e scriteriati, con toni alterati come se fossero in continua lite con il mondo.

L’evoluzione è necessaria, ma non porta sempre a dei vantaggi!

Così come si è evoluta la tecnologia, a pari passo è cambiato anche il modo di comunicare. Uno dei primi strumenti di aggregazione digitale, escludendo le chat “usa e getta”, è stato il forum.

I mezzi con il tempo cambiano, così come i tempi di risposta.
Ormai cerchiamo l’informazione in tempo reale, o con scarti di pochi minuti, mentre fino a qualche anno fa era tutto più lento, meno frenetico.

Un contenitore di informazioni ben catalogate

Per chi non lo sapesse: il forum è un grosso contenitore di conversazioni, catalogate per argomento, dove ogni utente può creare contenuti o commentare quelli altrui, creando una serie di “discussioni” tematiche articolate, che durano nel tempo e forniscono materiale accessibile anche a distanza di anni attraverso approfondite ricerche sul web.

Un po’ come i gruppi Facebook, ma con “utilità sociale”.

Rispetto ai mezzi che utilizziamo adesso, come appunto i gruppi Facebook o le chat di gruppi su WhatsApp e Telegram, i forum avevano una struttura ben definita, che permetteva una navigazione per temi e argomenti, permettendo di aggregare tutti i post della stessa categoria in modo da trovare velocemente ciò di cui si aveva bisogno.

Dei cassetti ordinati, dove ci si aiutava reciprocamente per studiare dei problemi comuni e risolverli (apponendo anche il titolo [risolto] come una sorta di moderno hashtag). Una sorta di antesignano di StackOverflow!

Partecipazione, ma con moderazione!

La cosa davvero bella era la partecipazione che c’era da parte di utenti e amministratori: i moderatori si occupavano di far rispettare il regolamento impersonando un’autorità con il compito di tenere ordine nelle discussioni eliminando post non attinenti, unendo conversazioni simili e bannando utenti molesti.

Le conversazioni di alcuni forum (ancora attivi) sono disponibili al pubblico, indicizzate sui motori di ricerca; cosa impossibile per i gruppi Facebook o per le chat di gruppo (essendo un sistemi “chiusi”) che tra l’altro non godono notoriamente di un sistema di ricerca, indicizzazione e conservazione dei messaggi degli utenti.

Il perchè della loro lenta ma inesorabile scomparsa

L’accentramento offerto dalla rivoluzione social ha creato una sorta di “scatolone” pieno di ogni cosa; la crescente rapidità nella ricerca delle informazioni ha spinto gli utenti verso sistemi più rapidi ed efficienti, abbandonando, di fatto, i siti web di settore e i relativi forum, che pian piano hanno ceduto il passo a piattaforme sempre più evolute.

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